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Filippo operaio speciale alla Opto Engineering: il suo sogno è fare il meccanico

 
 
Assunto per un periodo di prova potrebbe strappare un contratto I colleghi di lavoro: «Vuole sempre migliorarsi e non teme le sfide» 
 
MANTOVA. Preciso, concentrato, attento a non commettere errori. Filippo quando lavora non cede a distrazioni. Ma quando il turno finisce, emerge tutta la sua simpatia e il suo carattere positivo, solare, aperto e dinamico.
 
Filippo Molani è un ragazzo di 20 anni con la sindrome di down che dal 12 novembre ha iniziato il periodo di prova alla Opto Engineering, azienda che produce componenti per la visione artificiale. E allo scadere dei trenta giorni potrebbe poi firmare un contratto a tempo determinato di un anno. Filippo, chiamato amichevolmente dai colleghi “Filo”, ha un part time da 21 ore dal lunedì al venerdì.

 

In completa autonomia raggiunge la sede dell’impresa a Borgo Angeli spostandosi da Mantova, dove vive, in autobus. Un’autonomia raggiunta grazie a Aipd (Associazione italiana persone down) sezione di Mantova. «Seguiamo 50 ragazzi con percorsi che li accompagnano fin dalla loro nascita e le rispettive famiglie - spiega il presidente di Aipd Riccardo Bonfà -. Quando proponiamo degli inserimenti lavorativi sappiamo che il ragazzo che candidiamo ha le competenze per diventare un lavoratore effettivo. E’ indipendente e questo grazie ad un affiancamento che inizia dall'infanzia che lo porta ad interfacciarsi con persone che non conosce, utilizzare la tecnologia, in primis il cellulare, e spostarsi senza bisogno di aiuti».

 

Filippo in azienda ha iniziato nel magazzino di logistica, dove assembla le scatole di cartone che andranno poi a contenere i prodotti targati Opto Engineering. «Filippo vuole sempre migliorarsi e davanti a nuove sfide non retrocede - dice Roberto Aporti, responsabile di produzione di Opto -. Per aiutarlo abbiamo inserito sugli scaffali dei post-it indicanti la diversa grandezza dei cartoni, e ora, preleva le lastre di cartone, realizza le scatole, le posiziona sul carrello e le trasporta in un secondo magazzino».
 
Da una settimana ha iniziato con successo un nuovo compito: assembla dei sostegni di alluminio che andranno a contenere teleobiettivi. «È la mansione che maggiormente prediligo» confida Filippo. E, non a caso, il suo sogno da piccolo era diventare un meccanico. E lontano dal lavoro? Filippo è molto dinamico: è cintura nera di judo e ama il calcio e il nuoto. Spazio poi al volontariato alla Caritas con i ragazzi scout di Mantova.
 
Fonte: Barbara Rodella, Gazzetta di Mantova